Alcuni esempi di animazioni per il caricamento delle pagine

Per lungo tempo, solo alcuni hanno preso in considerazione questa costituente di un sito web, eppure tutto è cambiato, e molti siti web possono vantare di avere uno o due effetti piacevoli che impressionano i visitatori.

Nonostante duri solo alcuni secondi (nella maggioranza dei casi) meritano una particolare attenzione. Siamo abituati a credere che le prime pagine sono responsabili per la produzione di una prima impressione significativa, ma se sei un felice possessore di sito web non statico la prima pagina sarà il punto fondamentale per far visualizzare l’animazione di precarico. Piacevole, accattivante e contatori dinamici divertenti sono semplicemente insostituibili.

Cerchiamo di scoprire diverse animazioni precarico interessanti.

Subskill Digital

Subskill Digital

L’effetto ha una bella atmosfera digitale che si fonde perfettamente con il tema generale.

The Erasable Wall

The Erasable Wall

La pagina viene sapientemente eseguita nello stesso modo per adattarsi idealmente nel progetto.

Dunckelfeld

Dunckelfeld

L’animazione di carico ha un aspetto raffinato e delicato che è completamente coerente con l’aspetto generale del portafoglio online.

Alstercloud

Alstercloud

Con un tale caricamento della pagina così fantasioso, diventa subito chiaro che si può ottenere un’esperienza utente davvero divertente e memorabile che viene riprodotta da un progetto originale popolato con vivaci illustrazioni vettoriali.

Though Brancott Estate

Though Brancott Estate

Una combinazione ben pensata con sfondo texture, tipografia stile gesso e frase accattivante, è in grado di costringerci a rimanere per un po’.

SIXZERO

SIXZERO

A volte non c’è bisogno di reinventare la ruota, al fine di rendere la vostra pagina seducente, SIXZERO dimostra come ottenere vantaggio da fondali monocromi che ne alimentano il caricamento della pagina con una serie di successive tele di colore solido.

Tu Corte

Tu Corte

La visualizzazione di una presentazione con un autentico stile grafico di manzo, maiale e pollame.

New Jumo Concept

New Jumo Concept

Qui la schermata precarico termina con una piccola animazione che ha la forma del logo. Si apre la prima pagina in modo piacevole e accattivante.

Letters, Inc

Letters, Inc

L’animazione illustra il fulcro posto in prima pagina, lentamente rivelando l’intera composizione.

Zipper Galeria

Zipper Galeria

Il team trasforma la sua targhetta in una barra di caricamento di testo che viene gradualmente riempita con un colore del marchio.

Kommigraphics

Kommigraphics

Si compie in uno stile piatto e in una combinazione di colori a due tonalità morbide al fine di corrispondere perfettamente il tema del design del sito web.

Conclusioni

Sebbene incorporando caricamenti e indicatori in siti web sicuramente non è qualcosa di nuovo, basta ricordare i siti web basati su Flash che sono stati altamente popolari con questi piccoli contatori eleganti. Al giorno d’oggi possono essere create nuove animazioni che sono migliorate, eleganti e con libera interpretazione.

Quale Servizio Cloud scegliere tra i migliori

Sempre più servizi che svolgono la loro piena attività sul web si basano ormai su sistemi di cloud server, soluzione “nella nuvola” consistente nell’esecuzione di determinate operazioni mediante uno spazio dedicato ad ogni utente. Questo è comunque allocato sui computer messi a disposizione dall’azienda, e rimane strettamente legato ad un utilizzo personale.

Vi sono tante tipologie di servizi che utilizzano ormai il clouding per migliorare i propri meccanismi: ne è un esempio Skype, che è riuscita a colmare la grossa lacuna della cronologia delle chat troppo lenta spostando le conversazioni proprio in the cloud. Lo stesso possiamo dire di Whatsapp, applicazione di messaging che ormai supporta il backup di conversazioni e allegati su uno spazio dedicato.

L’evoluzione repentina del clouding si basa assolutamente sullo storage, ovvero sull’allocazione di file in uno spazio ben definito e circoscritto a macchine dotate della tecnologia più avanzata. Fino a qualche anno fa la conservazione e lo scambio dei file avveniva prettamente su CD/DVD o su chiavetta USB; entrambi i supporti dispongono di molte debolezze, praticamente inesistenti invece nel clouding.

Perdere foto, lavorare a turni su documenti, scambio di penne USB tra amici: oggi è già il futuro, mai più difficoltà sulla memorizzazione di file. Proprio su questo si focalizza il nostro articolo. Cosa offre oggi il settore del cloud storage? Qual è la migliore soluzione per soddisfare le proprie esigenze? Cerchiamo di rispondere e a queste e ad altre domande analizzando i servizi più interessanti.

Le tre piattaforme principali: sicurezza, servizi e versatilità

A rappresentare la maggior parte degli account esistenti sul settore del cloud storage troviamo tre principali nomi: Google Drive, Dropbox e OneDrive (ex- Skydrive). Il perché siano stati in grado di conquistare i computer e i dispositivi di molti è ricercabile nell’originalità di ciò che offrono, senza contare che appartengono rispettivamente ad aziende importanti quali Google e Microsoft. Caso a parte per Dropbox, piattaforma che ha davvero aperto il mercato dello storage sulla nuvola e che oggi è sicuramente il prodotto più utilizzato. Vediamone le caratteristiche.

Google Drive

Google è ormai ovunque, e Drive rappresenta la sua concezione di cloud storage in grado di integrarsi al meglio con tutti i suoi altri servizi già noti. Nasce nel 2012, in seguito a vari esperimenti portati avanti dall’azienda di Mountain View che aveva pensato di buttarsi nel cloud storage già anni fa, e si concretizza con il rilascio di client per desktop e di app per il mobile.

Grazie alla registrazione a Drive è possibile sfruttare uno spazio di archiviazione in clouding di ben 15 GB. Al suo interno potranno essere contenuti file di qualsiasi tipologia, visualizzabili anche in anteprima all’interno del browser. Drive infatti circola su client ma è disponibile anche tramite la pagina dedicata sul web (drive.google.com). Questo significa che, praticamente su qualsiasi elaboratore con accesso ad internet, potrete usufruire dei vostri file sia in visualizzazione che in download, senza esporvi al rischio di eventuale contagio da virus o perdita dei dati. Fondamentale il supporto integrato a Google Documents che consente di lavorare sui documenti direttamente in browser.

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Google Drive dispone anche di un piano premium davvero molto interessante. Nella prima metà di marzo infatti sono state messe a disposizione le nuove tariffe, le quali prevedono il pagamento di una tariffa mensile di circa 1,50€ (2 dollari) per avere 100 GB di archiviazione, circa 7,20€ (10 dollari) per 1 TB, 70€ circa (100 dollari) per 10 TB e così via. Il prezzo è più che interessante, e le performance sono garantite.

Dropbox

L’indipendente che è riuscito ad emergere. Dropbox è davvero il primo servizio di cloud storage che, come detto, ha saputo concretizzare un settore ai tempi praticamente inesistente. Mette anch’esso a disposizione svariati client per dispositivi mobili e per desktop, ma ha una controparte online consultabile direttamente sul sito principale dropbox.com.

La sua semplicità è la sua forza: sfondo bianco, caricamento rapido, gestione molto immediata. Dispone nelle versioni mobile di una interessante funzione per il caricamento automatico delle foto scattate. Questo nasce fondamentalmente per soddisfare l’esigenza di quegli utenti che spesso “pasticciano” col proprio dispositivo e sono costretti ad effettuare un ripristino periodico di tanto in tanto. Tramite l’upload automatico Dropbox è in grado di riconoscere le nuove foto scattate e di caricarle direttamente nel proprio spazio personale, in connessione Wi-Fi.

icona-dropbox

Potete sottoscrivere un account gratuito a Dropbox attraverso la seguente pagina. Questo vi sarà purtroppo soltanto 2 GB di spazio, che possono comunque estendersi se siete studenti o se fate conoscere il servizio ad un vostro amico. Il prezzo della versione premium è interessante, al pari di Google Drive: 9,90€ per 1 TB personale al mese, il doppio per il doppio dei giga, e così via dicendo.

OneDrive

Vecchio SkyDrive, nuovo OneDrive. Il servizio di cloud storage di Microsoft ha cambiato nome dopo alcune vicende legali che la hanno vista collidere con il nome di un altro prodotto, ma nulla è cambiato: mette a disposizione 15 GB di spazio gratuito per gli utenti direttamente su server dedicati e fa da appoggio per numerosi prodotti di Microsoft, come Office e OneNote.

Anche OneDrive dispone di una funzione per il caricamento delle foto tramite smartphone Windows Phone, e consente inoltre di ricevere 3 GB di storage extra all’attivazione della stessa. Su Windows 8.1 il client è integrato, mentre per tutti gli altri OS è necessario scaricare un’applicazione dedicata; anche in questo caso è presente una versione web tranquillamente fruibile anche da browser.

icona-onedrive

 

Le tariffe per acquistare spazio di archiviazione aggiuntivo sono molto interessanti: 1,99€ al mese per avere 100 GB in più, 3,99 per 200 GB e via discorrendo. Interessante oltretutto come Microsoft associ il servizio ad altri prodotti: Office 365 ad esempio, suite di editing dei documenti in abbonamento, integra 25 GB di archiviazione extra. Indispensabile per chi usa Windows Phone 8.

Le soluzioni alternative: tanti giga, funzioni originali

In associazione ai già citati e noti servizi di cloud storage troviamo davvero un innumerevole quantità di nomi. Riportiamo quali possono essere le valide alternative a Google Drive, Dropbox e OneDrive, cercando di individuare principalmente i particolari punti di forza sui quali potreste puntare per soddisfare particolari esigenze.

Mega

La creatura di Kim Dotcom, il celebre fondatore di MegaUpload e MegaVideo, servizi chiusi tempo addietro per problemi legali (ve lo ricorderete). Bene, sebbene la sua fama sia decisamente decaduta, Mega rappresenta oggi uno dei migliori servizi per l’archiviazione online, soprattutto per lo spazio gratuito che offre.

La piattaforma è collegata ad un sistema di cloud service davvero incredibile in quanto a prestazioni, e mette a disposizione ben 50 GB di spazio personale mediante la semplice registrazione su mega.co.nz. Dispone di app ufficiali per il caricamento delle foto scattate sugli smartphone e per la consultazione dei file, ma è disponibile anche in versione web. Interessanti sicuramente anche i prezzi delle versioni premium: per avere 500 GB bastano circa 70€all’anno, per 2 TB circa 142€ e solo 214€ circa per 4 TB di storage. Purtroppo il sito è stato oscurato in Italia per problemi inerenti, indovinate un po’, alla pirateria.

MediaFire

Da puro servizio di hosting ad una natura interamente basata sul cloud: è MediaFire, celebre sistema utilizzato fino a qualche anno fa come semplice destinazione presso la quale allocare file pesanti da condividere con altri utenti. Oggi l’intero meccanismo fornito dall’azienda è basato su cloud server, ed è oltretutto associato ad appositi client che consentono, come per tutti i servizi concorrenti, di consultare i propri file sia su desktop che su mobile (nonostante vi sia una versione web anche in questo caso).

Cosa offre? Beh, davvero tanto spazio: alla registrazione gratuita di un account infatti, MediaFire offre subito ben 50 GB di storage personale, estendibile a 1 TB per circa 3,60€ al mese (5$) o a tagli superiori per il settore business. Le prestazioni sono oltretutto davvero molto interessanti, forse le migliori in quanto a download e upload e in diretta concorrenza con Mega. Provatelo e non ve ne pentirete.

Copy

Tra tutte le alternative, quella che sicuramente ci ha saputo colpire maggiormente è Copy. Il servizio di cloud storage dell’origami ha voluto proporsi sul mercato con l’offerta di storage più interessante del momento (almeno all’epoca): 15 GB di spazio gratuito, più altri 5 GB se entrate in Copy grazie un link affiliato. Nei primi periodi i client sviluppati per desktop e mobile hanno peccato di qualche bug importante, ora invece le cose si sono stabilizzate.

Box

Un altro servizio nato da un’azienda più di nicchia è Box, “scatolone” sul web che offre fin da subito, con un account gratuito, ben 10 GB da utilizzare fin da subito. Dispone ovviamente di client e di versione web, ma il suo aspetto interessante è circoscritto nella versione a pagamento denominata “Starter”. Con 4€ al mese è possibile avere a disposizione ben 100 GBda utilizzare, in piena sicurezza, con altri colleghi (fino a 10); la spesa è senz’altro minima, e utile soprattutto per coloro che spesso necessitano di salvare in un luogo sicuro i propri file di lavoro, ma anche di poterci lavorare frequentemente. Curiosi? Visitate box.com.

iCloud

Da Settembre 2014 iCloud si è aggiornato dal suo vecchio modo di archiviare, ed i nuovi prezzi per l’archiviazione iCloud prevedono come sempre 5GB gratuiti, mente per 20GB ora sono richiesti €0,99 al mese, per 200GB €3,99 al mese, per 500GB sono richiesti €9,99 al mese e per 1TB si passa a €19,99 al mese. Il sistema funziona alla stregua di qualsiasi altra cartella sul Mac o Windows, permettendo quindi di trascinare dentro i documenti, organizzarli con le cartelle e Tag e cercarli utilizzando Spotlight. Con iCloud Drive sarà possibile accedere a tutti i file di iCloud da Mac, iPhone, iPad o anche PC con Windows (installando un pannello di controllo dedicato). Quando si apportano modifiche su un dispositivo, la versione più aggiornata del documento appare sugli altri dispositivi. Il sistema usa o spazio di archiviazione iCloud dell’utente.

Altri servizi cloud

Vi sono inoltre altri piccoli servizi che sono in grado di svolgere funzioni per il cloud storage. Tra queste citiamo, anche se non propriamente sconosciuta, Amazon Cloud Drive, interessante per chi dovesse disporre di un Kindle Fire, meno per chi necessita di molto spazio. Curiosi anche Wuala, servizio per il backup sicuro dei dati proposto da LaCie, e Puush, piattaforma indispensabile per chi vuole condividere rapidamente screenshot catturati sul display o immagini qualsiasi.